Nel sottosuolo del Palazzo della Prefettura, con accesso da una gradinata situata in Piazza Umberto I, si trova un grande ambiente ipogeo di epoca romana, originariamente di 60x30metri e di cui oggi resta ispezionabile solo una parte di 24x30metri, a seguito del crollo di Palazzo Valignani, avvenuto agli inizi del 1900, e che si trovava in corrispondenza dell’edificio dell’Ex Banca d’Italia, oggi sede temporanea del Comune di Chieti.
L’ambiente ipogeo prevedeva in passato un tratto che si estendeva anche al di sotto del Teatro Marrucino.
Ciò che resta oggi dell’impianto originario è un ampia sala pilastrata divisa in sette “navate” nel senso della lunghezza e di sedici “campate” nel senso della larghezza. Le volte sono in calcestruzzo romano così come i muri perimetrali, questi, come i pilastri, sono stati successivamente ricoperti da mattoni.
La sua posizione centrale lungo la via principale della città, farebbe pensare ad un’area che era destinata probabilmente al mercato e i cui sotterranei servivano per il deposito di materiale e derrate alimentari e per la raccolta d’acqua.
Questa ipotesi sembra confermata dagli scavi svolti nel 2004 in Piazza Valignani*, davanti al Teatro, quando fu ispezionato anche un breve cunicolo che conduceva all’ambiente ipogeo.
Note: *Piazza Valignani è storicamente conosciuta dai teatini con il nomignolo “Lu Pozz” (il Pozzo) a testimonianza che in quella zona in passato vi fosse un punto di raccolta dell’acqua.